Nuova Riveduta:

1Corinzi 15:32

Se soltanto per fini umani ho lottato con le belve a Efeso, che utile ne ho? Se i morti non risuscitano, «mangiamo e beviamo, perché domani morremo».

C.E.I.:

1Corinzi 15:32

Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Efeso contro le belve, a che mi gioverebbe? Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo.

Nuova Diodati:

1Corinzi 15:32

Se ho combattuto in Efeso con le fiere per motivi umani, che utile ne ho io? Se i morti non risuscitano, mangiamo e beviamo, perché domani morremo.

Riveduta 2020:

1Corinzi 15:32

Se soltanto per fini umani ho lottato con le belve a Efeso, che utile ne ho io? Se i morti non risuscitano,
mangiamo e beviamo, perché domani morremo”.

La Parola è Vita:

1Corinzi 15:32

E a che cosa servirebbe lottare contro le bestie feroci, parlo di quegli uomini di Efeso, se tutto il guadagno fosse soltanto in questa vita terrena? Se non vivremo mai più dopo la morte, allora, prendiamocela comoda:
mangiamo, beviamo e divertiamoci,
tanto domani morremo, e tutto finirà!

La Parola è Vita
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Riveduta:

1Corinzi 15:32

Se soltanto per fini umani ho lottato con le fiere ad Efeso, che utile ne ho io? Se i morti non risuscitano, mangiamo e beviamo, perché domani morremo.

Ricciotti:

1Corinzi 15:32

Se ad Efeso ho lottato colle fiere per mire umane, che vantaggio ne ho avuto? se i morti non risorgono, «mangiamo e beviamo chè domani morremo».

Tintori:

1Corinzi 15:32

E che mi serve (umanamente parlando) l'aver combattuto contro le bestie in Efeso, se i morti non risorgono? Mangiamo e beviamo, tanto domani morremo!

Martini:

1Corinzi 15:32

Se (per parlare da uomo) combattei in Efeso con le bestie, che mi giova, se i morti non risorgono? Mangiamo, e beviamo, che doman si muore.

Diodati:

1Corinzi 15:32

Se, secondo l'uomo, io ho combattuto con le fiere in Efeso, che utile ne ho io? se i morti non risuscitano, mangiamo e beviamo, perciocchè domani morremo.

Commentario abbreviato:

1Corinzi 15:32

20 Versetti 20-34

Tutti coloro che sono uniti a Cristo per fede, sono assicurati dalla sua risurrezione. Come a causa del peccato del primo Adamo tutti gli uomini divennero mortali, perché tutti avevano da lui la stessa natura peccaminosa, così, grazie alla risurrezione di Cristo, tutti coloro che sono resi partecipi dello Spirito e della natura spirituale, rivivranno e vivranno in eterno. Ci sarà un ordine nella risurrezione. Cristo stesso è stato la primizia; alla sua venuta, il suo popolo redento risorgerà prima degli altri; all'ultimo risorgeranno anche gli empi. Allora sarà la fine di questo stato di cose. Se vogliamo trionfare in quella stagione solenne e importante, dobbiamo ora sottometterci al suo governo, accettare la sua salvezza e vivere per la sua gloria. Allora ci rallegreremo per il compimento della sua impresa, affinché Dio riceva l'intera gloria della nostra salvezza, affinché possiamo servirlo per sempre e godere del suo favore. Cosa faranno coloro che sono battezzati per i morti, se i morti non risorgono affatto? Forse il battesimo è usato qui in figura, per le afflizioni, le sofferenze e il martirio, come in Mt 20:22-23. Che ne è o ne sarà di coloro che hanno sofferto molte e grandi ferite, e hanno persino perso la vita, per questa dottrina della risurrezione, se i morti non risorgono affatto? Qualunque sia il significato, senza dubbio l'argomento dell'apostolo fu compreso dai Corinzi. Ed è altrettanto chiaro per noi che il cristianesimo sarebbe una professione sciocca, se proponesse a se stessi un vantaggio per la loro fedeltà a Dio; e di avere il nostro frutto per la santità, affinché il nostro fine sia la vita eterna. Ma non dobbiamo vivere come le bestie, come non dobbiamo morire come loro. Deve essere l'ignoranza di Dio che porta a non credere alla risurrezione e alla vita futura. Chi possiede un Dio e una provvidenza, e osserva come le cose siano ineguali nella vita presente, come spesso gli uomini migliori se la passino peggio, non può dubitare di uno stato successivo, in cui ogni cosa sarà sistemata. Non uniamoci agli empi, ma avvertiamo tutti coloro che ci circondano, specialmente i bambini e i giovani, di evitarli come una pestilenza. Risvegliamo la rettitudine e non il peccato.

Riferimenti incrociati:

1Corinzi 15:32

Rom 6:19; Ga 3:15
2P 2:12; Giuda 1:10
At 19:1,23-41; 2Co 1:8-10
Giob 35:3; Sal 73:13; Mal 3:14,15; Lu 9:25
Ec 2:24; 11:9; Is 22:13; 56:12; Lu 12:19

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